i cantucci toscani
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Dolci tipici toscani: un viaggio tra tradizione e gusto

La Toscana è una terra ricca di storia, arte e sapori autentici. Tra le sue eccellenze gastronomiche spiccano i dolci, veri capolavori che raccontano le tradizioni di una regione unica. Se ti trovi a Firenze, magari a pochi passi dalle Cappelle Medicee, il nostro ristorante Lorenzo de’ Medici è il luogo perfetto per scoprire questi sapori. In questo articolo ti guideremo in un viaggio attraverso i dolci tipici toscani, per farti innamorare ancora di più della cucina toscana.

I dolci iconici della tradizione toscana

Cantucci e Vin Santo: un connubio perfetto
Nessun pasto toscano è completo senza i cantucci, i famosi biscotti secchi alle mandorle, serviti con un bicchiere di Vin Santo. Questi biscotti, croccanti e saporiti, hanno origini antiche e sono nati per accompagnare i momenti di convivialità. La tradizione vuole che si immergano nel Vin Santo, un vino dolce e liquoroso, per esaltarne il gusto. Preparati con ingredienti semplici ma di alta qualità, i cantucci rappresentano uno dei simboli più autentici della cucina toscana.

Panforte di Siena: un dolce millenario
Il panforte è un dolce antico che risale al Medioevo. Originario di Siena è una sorta di torta compatta fatta con miele, frutta candita, mandorle, miele e spezie. Nato come dolce riservato ai ricchi e al clero oggi è simbolo della tradizione natalizia ma è apprezzato tutto l’anno. Ogni morso è un viaggio nel passato, tra i sapori intensi e speziati che evocano il fascino delle antiche festività.

Torta della nonna: la dolcezza casalinga
Questo dolce semplice ma irresistibile è un’icona della pasticceria toscana. Si tratta di una crostata di pasta frolla ripiena di crema pasticcera e ricoperta di pinoli e zucchero a velo. La sua origine è incerta, ma il nome evoca subito i sapori genuini delle cucine di una volta. La torta della nonna è perfetta per chi desidera un dolce che coniuga semplicità e bontà, ideale per concludere un pasto in famiglia.

Zuccotto: il dolce rinascimentale
Lo zuccotto è un dolce che affonda le sue radici nel Rinascimento. Si tratta di una cupola di pan di spagna bagnata con liquore o caffè e farcita con crema, panna e cacao. La leggenda vuole che sia stato ispirato da un elmo militare e che sia stato inventato alla corte dei Medici. Questo dolce è perfetto per chi cerca un dessert elegante e ricco di storia.

Dolci tipici toscani pasquali

Schiacciata di Pasqua
La schiacciata di Pasqua è un dolce lievitato tipico della tradizione toscana. Nonostante il nome non ha nulla a che fare con la schiacciata salata. Si tratta di una sorta di panettone basso aromatizzato con semi di anice e scorza di agrumi. Questo dolce, preparato con pazienza e dedizione, è il simbolo della Pasqua nelle famiglie toscane. La sua fragranza unica e la consistenza soffice lo rendono ideale per essere gustato a colazione o durante il pranzo pasquale.

Sportellina
Le Sportelline di Pasqua sono dolci tipici della tradizione livornese, realizzati con una base di pasta di marzapane o frolla, ricoperta da una glassa bianca e impreziosita da decorazioni di zuccherini colorati e piccoli ovetti di cioccolato. In origine questi dolci a forma di cestino erano preparati con pasta di pane e adornati con uova di gallina benedette, un elemento simbolico legato alle celebrazioni pasquali.
Il nome “sportellina” deriva dal diminutivo di “sporta”, che indica una piccola cesta. Durante l’epoca romana i patrizi erano soliti offrire ai loro sottoposti una “spòrtula”, ovvero un piccolo cesto colmo di doni, in occasione di eventi solenni. Da questa consuetudine ha preso vita l’idea dei dolci a forma di cestino che oggi rappresentano un elemento caratteristico della Pasqua livornese.

Colomba artigianale
Anche se diffusa in tutta Italia, in Toscana la colomba pasquale artigianale si distingue per l’attenzione agli ingredienti locali, come la farina macinata a pietra e le scorze di arancia candite di alta qualità. Un dessert che celebra la rinascita della primavera e il piacere della convivialità.

Dolci tipici toscani natalizi

Ricciarelli di Siena
I ricciarelli sono piccoli biscotti a base di mandorle, zucchero e albume, dalla consistenza morbida e dal sapore raffinato. La loro forma ovale e la spolverata di zucchero a velo li rendono perfetti per le tavole natalizie. Anche questi dolci hanno origini medievali e sono il simbolo della tradizione senese durante le feste. Ideali da accompagnare con un buon caffè o un bicchiere di Vin Santo.
Cavallucci
Questi biscotti rustici, diffusi soprattutto a Siena e dintorni, sono preparati con farina, miele, noci e spezie come anice e cannella. Il loro nome, che significa “cavallini”, si pensa derivi dal fatto che fossero offerti ai viandanti e ai cavallai che percorrevano le vie toscane. Perfetti da gustare con un bicchiere di Vin Santo o con un caffè caldo durante le fredde serate invernali.

Panpepato
Variante del panforte, il panpepato è arricchito con una generosa dose di pepe nero, che ne esalta il sapore speziato. Questo dolce è simbolo di abbondanza e festa ed è un’esperienza unica per chi ama i sapori intensi. Spesso viene preparato artigianalmente nelle pasticcerie toscane che ne custodiscono gelosamente le ricette tradizionali.

Curiosità e consigli utili

Ricette casalinghe. Molti dolci toscani si possono preparare facilmente in casa. Ad esempio, i cantucci, richiedono pochi ingredienti e possono essere personalizzati con nocciole o cioccolato.
Dove acquistarli. Se sei a Firenze ti consigliamo di visitare le antiche pasticcerie del centro dove puoi acquistare dolci preparati secondo tradizione. Oppure, se vieni nel nostro Ristorante Lorenzo de’ Medici, il nostro staff saprà consigliarti il miglior abbinamento tra i dolci e i vini toscani.
Abbinamenti con il vino. Non solo Vin Santo: prova i ricciarelli con un Moscadello di Montalcino o il panforte con un Passito Toscano.

Un dolce itinerario a Firenze

Oltre ai dolci Firenze è un museo a cielo aperto. Dopo aver gustato cantucci e Vin Santo, concediti una passeggiata tra le meraviglie della città. Ecco cosa non perdere:
1. Cappelle Medicee: a pochi passi dal nostro ristorante, sono un capolavoro rinascimentale.
2. Piazza del Duomo: ammira la maestosità della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e il Battistero di San Giovanni.
3. Ponte Vecchio: simbolo della città, perfetto per una foto ricordo.
4. Uffizi: una visita agli Uffizi ti permetterà di immergerti nell’arte rinascimentale.
5. San Lorenzo e il Mercato Centrale: scopri il cuore pulsante della vita fiorentina, tra bancarelle colorate e sapori autentici.

Se ti trovi a Firenze, in qualunque periodo dell’anno, vieni a trovarci nel nostro ristorante pizzeria, a due passi dalle Cappelle Medicee: siamo infatti aperti tutto l’anno, con orario continuato, e dopo un pranzo o una cena possiamo deliziarti anche con i dolci tipici toscani.
Inoltre, tutto il nostro menu, dolci compresi, è disponibile senza glutine! Ti aspettiamo!

una spiga barrata
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Simbolo senza glutine: la spiga barrata

Se sei celiaco o hai un familiare o amico con questa condizione avrai sicuramente notato il simbolo della spiga barrata sugli scaffali dei supermercati o nei menu dei ristoranti. Ma cosa significa esattamente questo simbolo? Come puoi essere certo che un prodotto sia realmente sicuro per chi deve seguire una dieta senza glutine? E quali normative regolano l’utilizzo di questa icona tanto importante? In questo articolo risponderemo a queste domande, fornendoti una guida chiara e completa sul simbolo del senza glutine e le sue implicazioni.

Cosa rappresenta la spiga barrata?

La spiga barrata è il simbolo internazionale che identifica i prodotti senza glutine. La sua presenza su una confezione indica che l’alimento è sicuro per il consumo da parte delle persone affette da celiachia o sensibilità al glutine.

Questo simbolo, semplice ma efficace, è stato ideato per offrire a chi deve seguire una dieta priva di glutine una sicurezza immediata, senza dover leggere dettagliatamente ogni etichetta o consultare lunghi elenchi di ingredienti.

La spiga barrata è molto più di un’icona: rappresenta la garanzia che il prodotto è stato testato, controllato e certificato come conforme agli standard richiesti per i celiaci.

Come viene certificato un prodotto con la spiga barrata?

Per ottenere la spiga barrata un prodotto deve soddisfare rigidi criteri di produzione e confezionamento. In particolare:

1. Controlli sui livelli di glutine.
La normativa europea stabilisce che un prodotto può essere considerato senza glutine se contiene meno di 20 ppm (parti per milione) di glutine. Questo limite è stato fissato per garantire la sicurezza alimentare dei celiaci, anche in caso di consumi regolari.
2. Certificazione AIC (Associazione Italiana Celiachia).
In Italia la spiga barrata è concessa dall’AIC che verifica che i prodotti siano conformi ai requisiti previsti dalla legge e che l’intero processo produttivo sia privo di contaminazioni da glutine. L’AIC ha registrato il marchio con la spiga barrata alla fine degli anni ’90.
3. Controlli lungo tutta la filiera.
La certificazione prevede controlli rigorosi non solo sul prodotto finale ma anche sulle materie prime, sui macchinari utilizzati e sulle modalità di confezionamento per evitare contaminazioni incrociate.

La normativa europea sul senza glutine

L’Unione Europea ha stabilito linee guida precise per l’etichettatura dei prodotti alimentari senza glutine. Queste norme, contenute nel Regolamento (UE) n. 828/2014, mirano a tutelare i consumatori e a garantire che i cibi etichettati come “senza glutine” rispettino determinati standard.
In particolare, il regolamento prevede due categorie principali:

“Senza glutine”: prodotti con un contenuto di glutine inferiore a 20 ppm.
“A basso contenuto di glutine”: prodotti con un contenuto di glutine compreso tra 21 e 100 ppm, destinati a persone con sensibilità al glutine più tollerante (ma non adatte ai celiaci).
Queste diciture devono essere accompagnate da informazioni chiare e visibili sull’etichetta per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli.

Perché la spiga barrata è così importante?

Scegliere un prodotto con il simbolo della spiga barrata significa affidarsi a una garanzia di qualità e sicurezza. Questo simbolo:

• Riduce il rischio di errore. La presenza della spiga barrata rende immediatamente riconoscibile un prodotto sicuro per i celiaci senza bisogno di ulteriori verifiche.
• Tranquillizza il consumatore. Chi segue una dieta senza glutine può acquistare con maggiore serenità sapendo che il prodotto è stato certificato da enti specializzati.
• Favorisce l’inclusione. Permette ai celiaci di sentirsi sicuri anche fuori casa, ad esempio nei ristoranti o nei bar, dove il simbolo può comparire accanto ai piatti sul menu.

A cosa fare attenzione oltre alla spiga barrata?

Nonostante la spiga barrata sia un indicatore affidabile è sempre bene prestare attenzione ad alcuni aspetti. Di seguito alcuni consigli:

• Leggi sempre l’etichetta.
Se un prodotto non riporta la spiga barrata, ma contiene la dicitura “senza glutine”, potrebbe comunque essere sicuro: verifica sempre le indicazioni riportate.
• Occhio alle contaminazioni.
Anche un prodotto naturalmente privo di glutine, come il riso o le patate, può essere contaminato durante la lavorazione: è sempre meglio verificare e leggere le etichette.
• Certificazione non obbligatoria.
La spiga barrata è una certificazione volontaria quindi alcuni produttori potrebbero scegliere di non richiederla, pur rispettando gli standard senza glutine.

La spiga barrata e la ristorazione

Sempre più ristoranti, soprattutto quelli specializzati nel senza glutine, utilizzano il simbolo della spiga barrata nei loro menu per identificare i piatti sicuri per i celiaci.

Questa pratica è particolarmente utile per chi desidera mangiare fuori senza ansie o timori. Tuttavia, è importante scegliere locali che seguano rigorosamente le procedure per evitare contaminazioni crociate, ad esempio separando le postazioni di lavoro e utilizzando utensili dedicati. È quello che avviene presso il nostro ristorante-pizzeria: cucine separate, personale formato in maniera specifica sul senza glutine e menu chiaro che presenta e descrive cibi e bevande senza glutine.

Gli obblighi dei ristoranti senza glutine

I ristoranti che offrono opzioni senza glutine devono rispettare precisi obblighi normativi per garantire la sicurezza dei celiaci. In Italia possono inoltre aderire al Programma AIC Alimentazione Fuori Casa che prevede la formazione specifica del personale, l’adozione di procedure anti-contaminazione e l’utilizzo di ingredienti certificati. Tra le misure principali vi sono la separazione delle aree di preparazione, l’uso esclusivo di utensili e stoviglie dedicati e la corretta etichettatura dei prodotti utilizzati. In aggiunta a tutto ciò è fondamentale che il personale sia in grado di rispondere a domande sulla gestione del senza glutine e sulla provenienza degli ingredienti offrendo ai clienti celiaci un’esperienza gastronomica sicura e priva di rischi.
Vuoi saperne di più o desideri provare piatti certificati in un ambiente sicuro? Ti aspettiamo nel nostro ristorante-pizzeria specializzato nella cucina tipica toscana, dove il gusto incontra la sicurezza alimentare!

una birra senza glutine
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Birra senza glutine: caratteristiche e informazioni

La celiachia è una condizione che richiede un’attenzione particolare alla dieta, eliminando completamente il glutine per evitare gravi disturbi intestinali. Tra i vari alimenti che devono essere
sostituiti c’è anche la birra, tradizionalmente prodotta con orzo e altri cereali che contengono glutine. Per fortuna oggi esistono diverse opzioni di birra senza glutine, adatte ai celiaci e a chiunque desideri evitare questa proteina. In questo articolo esploreremo le caratteristiche principali delle birre senza glutine, come vengono prodotte e cosa considerare al momento dell’acquisto.

Cosa è la birra senza glutine

La birra senza glutine è una variante della classica birra e viene prodotta utilizzando ingredienti privi di glutine o attraverso processi che rimuovono il glutine. Il glutine è una proteina presente in cereali come orzo, frumento e segale, comunemente utilizzati nella produzione della birra tradizionale. Per ottenere una birra adatta ai celiaci i produttori possono scegliere due strade principali: utilizzare cereali naturalmente privi di glutine oppure produrre birra a base di orzo e trattarla per ridurre il contenuto di glutine al di sotto della soglia stabilita per i prodotti definiti “senza glutine”.

Le diverse tipologie di birra senza glutine

Esistono due tipologie principali di birra senza glutine: birre prodotte con ingredienti naturalmente privi di glutine e birre deglutinate.

1. Birre prodotte con cereali privi di glutine. In questo caso, i produttori utilizzano cereali come riso, miglio, mais, grano saraceno, quinoa e sorgo. Questi cereali non contengono glutine e permettono di ottenere una birra adatta ai celiaci fin dal principio. Le birre ottenute in questo modo possono avere un sapore leggermente diverso rispetto alle birre tradizionali ma garantiscono una sicurezza totale per chi soffre di celiachia.

2. Birre deglutinate. Si tratta di birre prodotte con i classici cereali contenenti glutine (come l’orzo) e che vengono poi trattate con enzimi specifici per abbattere il contenuto di glutine sotto la soglia di 10 mg/litro. Sebbene queste birre siano commercializzate come senza glutine per alcuni celiaci potrebbero non essere completamente sicure. È sempre importante verificare la propria tolleranza con il proprio medico prima di consumarle.

Come riconoscere una birra senza glutine

Per assicurarsi che una birra sia effettivamente senza glutine è fondamentale prestare attenzione all’etichettatura. In Italia le norme sono molto rigide e richiedono che la dicitura “senza glutine” possa essere utilizzata solo se il prodotto contiene meno di 20 ppm di glutine. Sull’etichetta della birra si deve cercare la dicitura “senza glutine” o il simbolo della spiga barrata che garantisce la conformità del prodotto agli standard per i celiaci.

Il processo di produzione delle birre gluten free

La produzione della birra senza glutine segue un processo simile a quello della birra tradizionale con alcune varianti nel caso delle birre deglutinate. Per le birre prodotte con cereali naturalmente privi di glutine il processo prevede la fermentazione degli zuccheri presenti nei cereali alternativi per ottenere l’alcool e il caratteristico sapore della birra. I cereali come riso, mais e miglio possono essere maltati o utilizzati in forma non maltata per conferire diverse sfumature di gusto alla bevanda.

Per quanto riguarda le birre deglutinate, dopo la fermentazione, viene introdotto un enzima che rompe le catene di glutine riducendone la presenza. Questo processo consente di ottenere una birra che mantiene il gusto tradizionale dell’orzo, ma con un contenuto di glutine molto basso.

Caratteristiche organolettiche della birra senza glutine

Le birre senza glutine, come le loro controparti tradizionali, possono presentare un’ampia varietà di gusti, aromi e stili. Grazie alla crescente domanda di prodotti gluten free i birrifici artigianali e industriali hanno iniziato a sperimentare con diverse ricette, creando birre che possono accontentare tutti i palati.

• Aroma e gusto. Le birre prodotte con cereali come il riso o il mais tendono ad avere un gusto più leggero e pulito, mentre quelle realizzate con grano saraceno o sorgo possono risultare più corpose e complesse. Le birre deglutinate, invece, mantengono generalmente il sapore delle birre tradizionali.
• Schiuma. Una caratteristica spesso rilevata nelle birre senza glutine è una schiuma meno persistente rispetto a quella delle birre tradizionali. Questo è dovuto alla diversa struttura delle proteine presenti nei cereali alternativi.

Consigli per scegliere la migliore birra senza glutine

Quando si cerca una birra senza glutine, ecco alcuni consigli da tenere a mente:

1. Verificare la certificazione. Assicurati che la birra riporti la dicitura “senza glutine” o il simbolo della spiga barrata. Questo garantisce che il prodotto sia stato testato e sia sicuro per i celiaci.

2. Controllare le recensioni. Poiché il gusto può variare notevolmente tra una birra e l’altra è utile leggere le recensioni di altri consumatori per trovare la birra che meglio si adatta ai propri gusti.

3. Provare diversi stili. Esplora le varie opzioni di birra senza glutine disponibili sul mercato. Potresti scoprire che preferisci una pale ale rispetto a una lager o che una birra deglutinata soddisfa meglio le tue preferenze.

4. Attenzione alla contaminazione crociata. Molti birrifici offrono varianti senza glutine. Tuttavia è fondamentale accertarsi che i processi di produzione siano completamente separati da quelli delle birre tradizionali per evitare contaminazioni crociate.

La birra senza glutine rappresenta una valida alternativa per chi soffre di celiachia e non vuole rinunciare al piacere di una buona birra. Grazie alle diverse opzioni disponibili, dai prodotti realizzati con cereali naturalmente privi di glutine alle birre deglutinate, c’è una soluzione adatta a ogni palato. Ricordiamo sempre l’importanza di leggere attentamente le etichette e di consultare il proprio medico per essere certi di fare la scelta giusta. Con un po’ di ricerca e qualche assaggio anche i celiaci possono trovare la loro birra perfetta.

Per soddisfare a pieno le necessità dei clienti celiaci, presso il nostro ristorante-pizzeria, serviamo birre certificate senza glutine. Che si tratti di un pasto al ristorante o di una pizza senza glutine potrete sempre scegliere tra le nostre proposte di birre gluten free.

mani che fanno volare della farina
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Contaminazione crociata: cosa è e come evitarla

Quando si parla di celiachia uno dei termini più importanti da conoscere è “contaminazione crociata”. Ma cosa significa esattamente questo termine? E perché è fondamentale per chi segue una dieta senza glutine? In questo articolo approfondiremo il concetto di contaminazione crociata, vedremo perché è un tema cruciale per le persone celiache e forniremo utili consigli su come evitarla nella vita quotidiana.

Che cos’è la contaminazione crociata?

La contaminazione crociata si verifica quando alimenti senza glutine entrano in contatto con cibi o superfici che contengono glutine. Questo può accadere in molti modi diversi, dalla preparazione del cibo in cucina alla manipolazione degli alimenti nei ristoranti e nelle panetterie. Anche una piccola quantità di glutine può causare una reazione nelle persone celiache rendendo la contaminazione crociata un problema molto serio.

Esempi di contaminazione crociata

Per comprendere meglio, immaginiamo alcuni scenari comuni in cui può verificarsi la contaminazione crociata:

1. Uso di utensili non adeguatamente puliti: taglieri, coltelli, mestoli e altri utensili usati per cibi contenenti glutine possono trasferire tracce di glutine su cibi senza glutine se non vengono puliti correttamente.
2. Superfici di cottura condivise: teglie, griglie e piastre su cui vengono cucinati alimenti contenenti glutine possono contaminare i cibi senza glutine se non vengono pulite in modo appropriato.
3. Oli di frittura e pentole: gli oli di frittura usati per cuocere cibi impanati con farina di frumento, ad esempio, possono essere contaminati con glutine. Pertanto, friggere patatine in quello stesso olio renderà le patatine contaminate.
4. Manipolazione di prodotti da forno: panetterie, pasticcerie o laboratori che producono sia prodotti con glutine che senza glutine spesso hanno farina in sospensione nell’aria che può depositarsi su cibi senza glutine.
5. Condivisione di alimentazione e condimenti: burro, marmellata, maionese e altri condimenti possono facilmente essere contaminati se coltelli o cucchiai che hanno toccato pane o cibi con glutine vengono riutilizzati per il prodotto senza glutine.

Perché la contaminazione crociata è un problema per i celiaci?

Per le persone celiache l’ingestione anche di una piccola quantità di glutine può innescare una risposta immunitaria dannosa che danneggia l’intestino tenue. Questo può portare a sintomi immediati come dolore addominale, diarrea, nausea, mal di testa e affaticamento, ma anche a complicazioni a lungo termine come malnutrizione, osteoporosi e altre condizioni autoimmuni. La celiachia non è una semplice intolleranza: è una malattia autoimmune grave che richiede una rigorosa adesione a una dieta senza glutine. Proprio per questi motivi, evitare la contaminazione crociata, è essenziale per prevenire danni alla salute.

Come evitare la contaminazione crociata a casa

La cucina è uno dei luoghi in cui il rischio di contaminazione crociata è più alto. Ecco alcuni consigli pratici per evitare il rischio di contaminazione crociata a casa:

1. Organizza la tua cucina
• Dividi le aree di preparazione del cibo. Se condividi la cucina con persone che mangiano cibi contenenti glutine, assegna zone specifiche per la preparazione degli alimenti senza glutine.
• Conserva i cibi separati. Utilizza contenitori separati per conservare gli alimenti senza glutine e assicurati che siano chiaramente etichettati. Evita di usare contenitori in cui potrebbero rimanere tracce di glutine.
2. Utilizza utensili e accessori dedicati
• Usa taglieri, mestoli e posate separati. Avere utensili dedicati per la preparazione del cibo senza glutine può aiutare a evitare la contaminazione crociata. È consigliabile acquistare utensili di colori diversi per distinguere quelli dedicati ai cibi senza glutine.
• Attenzione agli elettrodomestici. Tostapane, frullatori, griglie e forni devono essere puliti accuratamente o, preferibilmente, avere versioni dedicate esclusivamente per il senza glutine.
3. Presta attenzione alle superfici di cottura e pulizia
• Pulisci le superfici di lavoro. Assicurati di pulire accuratamente le superfici di lavoro, i piani cottura e i tavoli prima di preparare cibi senza glutine.
• Sostituisci gli strofinacci e le spugne. Gli strofinacci e le spugne possono essere veicoli di contaminazione crociata. Usali solo per gli alimenti senza glutine o lavali frequentemente.
4. Evita la condivisione di condimenti e contenitori di uso comune
• Utilizza contenitori singoli. Per evitare la contaminazione crociata utilizza contenitori singoli di burro, marmellata, maionese e altri condimenti oppure educa tutti a utilizzare utensili puliti ogni volta che prelevano i condimenti.

Come evitare la contaminazione crociata nei ristoranti e nei luoghi pubblici

Mangiare fuori può essere una delle sfide più grandi per le persone celiache. La chiave è essere preparati e comunicare chiaramente le proprie esigenze alimentari. Ecco alcune strategie:

1. Comunica le tue esigenze in modo chiarificatore
• Informati prima di andare. Contatta il ristorante prima di recarti lì e chiedi se hanno un menù senza glutine e come gestiscono la contaminazione crociata.
• Spiega la gravità della celiachia. Assicurati che il personale di cucina e di sala comprenda che non è una semplice preferenza alimentare ma una necessità medica.
2. Fai domande specifiche sulla preparazione del cibo
• Chiedi come vengono cotti i cibi. Ad esempio, chiedi se il cibo viene cotto su griglie separate o se vengono utilizzati utensili dedicati. Noi del ristorante pizzeria Lorenzo de’ Medici vantiamo cucine separate, piatti di colorazione diversa e uno staff appositamente preparato per il senza glutine: questo ci garantisce di evitare qualunque tipo di contaminazione.
• Chiedi degli oli di frittura. Chiedi se usano olio fresco o se l’olio è stato utilizzato per friggere cibi contenenti glutine.
3. Scegli ristoranti con opzioni certificate senza glutine
• Opta per ristoranti con certificazioni o conoscenze specifiche. Alcuni ristoranti sono certificati dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC) e hanno formazione specifica sulla gestione degli alimenti senza glutine. Il nostro ristorante pizzeria rientra tra quelli certificati per il senza glutine.
4. Evita i buffet
• I buffet sono ad alto rischio di contaminazione. Gli utensili vengono spesso scambiati e gli alimenti possono facilmente entrare in contatto tra loro. Se possibile evita buffet o chiedi al personale di preparare un piatto appositamente in cucina.

Contaminazione crociata nei prodotti confezionati

Anche se un prodotto confezionato può sembrare senza glutine è importante leggere attentamente le etichette per verificare che non ci siano rischi di contaminazione crociata durante il processo di produzione. Ecco alcuni consigli per scegliere prodotti sicuri:

• Leggi le etichette con attenzione. Cerca sempre l’indicazione “senza glutine” o il logo della spiga barrata che attesta l’assenza di contaminazione crociata.
• Controlla le diciture di avvertenza. Frasi come “può contenere tracce di glutine” o “prodotto in uno stabilimento che utilizza glutine” indicano la possibilità di contaminazione crociata.

Come abbiamo visto la contaminazione crociata rappresenta una delle sfide più grandi per le persone celiache e per coloro che seguono una dieta senza glutine. Anche se può sembrare complicato evitare ogni possibile rischio, con attenzione, organizzazione e una buona comunicazione, è possibile gestire efficacemente la propria alimentazione senza glutine e vivere serenamente. L’importante è essere sempre vigili, informarsi bene e adottare abitudini alimentari sicure sia a casa che fuori.

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